Terremoto, la Protezione civile rifiuta prefabbricati per 380 persone«Sono difficili da utilizzare»

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Ci sarebbe la possibilità di offrire subito un tetto ai terremotati risparmiando un sacco di soldi, perché i Comuni colpiti dal sisma hanno ricevuto l’offerta gratuita di prefabbricati già pronti per essere installati.

Ma la Protezione civile rifiuta il regalo. «Il materiale che ci vorrebbero consegnare - spiega Carmelo Tulumello, responsabile della Protezione civile per il Lazio - è difficile da utilizzare. E poi non siamo sicuri che sia conservato in condizioni accettabili». Quello che viene offerto è un campo smontabile e ricomponibile in grado di accogliere 382 persone rimaste senza casa. Appartiene alla società Ciano ed è stato utilizzato dalla ditta Astaldi che lo aveva edificato in via Racconigi, a Milano, come dormitorio e uffici per i dipendenti, quando l’azienda era impegnata nella costruzione di un tratto della metropolitana milanese.

Il campo era pronto per partire per la Somalia
Smontato, il campo si trova ora conservato in 37 container all’aeroporto di Pisa. Doveva essere trasferito in Somalia, ma considerando l’emergenza che si è venuta a creare a causa del terremoto, si preferirebbe metterlo a disposizione di chi non ha più un tetto. Il campo è enorme, 4500 metri quadri, articolato in ben 28 palazzine. «Quando mi è stata prospettata questa grande opportunità - spiega Mario Cicchetti, l’avvocato incaricato dal Comune di Amatrice di seguire tutti gli aspetti legali -, ne ho parlato con il sindaco Sergio Pirozzi». E il sindaco, entusiasta, ha subito comunicato la notizia ai suoi colleghi dei Comuni dell’area colpita. Insieme hanno poi convenuto che, in considerazione della vastità dei prefabbricati, sarebbe preferibile dividerli in due tronconi da piazzare nelle zone di Borbona e Cittareale. Per il trasporto dei container da Livorno, non si spenderebbe un solo euro, perché la Croce Rossa sarebbe pronta a mettere a disposizione i suoi Tir sui quali caricare il materiale.

«Non ho potuto valutare in che condizione si trovano i prefabbricati»
Tuttavia, il responsabile della Protezione civile, Tulumello, non è convinto. Dice: «Noi preferiamo prendere materiale nuovo, che ci dà più affidamento. Ho mandato dei tecnici a Livorno per valutare le condizioni in cui si trovano questi prefabbricati. Sono riusciti a vedere ben poco, perché sarebbe necessario aprire completamente i container, controllare pezzo per pezzo. Ci dovremmo assumere un grosso rischio, perché potremmo trasferire l’intero campo prefabbricato e poi scoprire che è inutilizzabile. Inoltre, i prefabbricati possono stare in piedi se viene gettata una base di cemento. In quelle zone mi pare un’operazione difficile». Invece, secondo l’avvocato Cicchetti, sarebbe «una cosa molto semplice, della cui realizzazione si occuperebbero gli specialisti dell’Esercito. Anzi, siccome c’era la sicurezza che i prefabbricati sarebbero arrivati, una base era già in fase di costruzione». Comuni e Protezione civile sembrano destinati a non in-tendersi. Nel frattempo, molte famiglie vivono disperse, sistemate in condizioni provvisorie. Buona parte sono alloggiate negli alberghi, i cui proprietari protestano perché non hanno ancora ricevuto un centesimo dallo Stato.

Fonte: Corriere della Sera