Nato in ambulanza, tre le inchieste

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Anche la Regione, oltre all’azienda sanitaria, e alla Procura ha aperto un’indagine interna sul caso del bambino polesano nato in autostrada, il 9 gennaio scorso, dopo che la mamma era stata presa in carico dal Pronto Soccorso di Rovigo.


Su richiesta del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ieri, infatti è stata attivata una commissione, mentre le condizioni del piccolo sono disperate. Infatti è ricoverato in rianimazione, senza che la mamma 46enne, possa anche solo toccarlo.
La commissione regionale è stata affidata al dottor Mario Saia dell’Unità Governo Clinico di Azienda Zero. La commissione è composta dal professor Daniele Trevisanuto (Uoc Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedaliera -Università di Padova), d al l ’avvocato Giacomo Vigato (Uoc Convenzioni e Assicurazioni Ssr di Azienda Zero), dal dottor Giuliano Carlo Zanni (Uoc Ostetricia e Ginecologia Azienda Ulss 8 Berica).
Il direttore generale Antonio Compostella chiede alla commissione di analizzare i fatti con obiettività “e di fare chiarezza sulla adeguatezza delle scelte fatte in quel momento e in quel contesto clinico. Dal punto di vista organizzativo e strutturale, confermo che l’ospedale di Rovigo e l’Unità Operativa di Ostetricia e ginecologia hanno tutte le caratteristiche - ribadisce - le dotazioni tecnologiche, professionali (pur nella difficoltà riconosciuta a livello nazionale di reperire alcune figure specialistiche), adeguate al ruolo di Hub provinciale, grazie a una serie costante di finanziamenti e autorizzazioni regionali agli investimenti e assunzione del personale”.
Il legale dei genitori del piccolo, Mario Cicchetti, del foro di Rieti, è il noto avvocato che ha seguito la vicenda della bimba nata tetraplegica in seguito al parto. “Accoglia - mo con estremo favore l’iniziativa del presidente Zaia per la quale rimaniamo a disposizione delle autorità e in attesa di conoscere quelle che
saranno le conclusioni cui perverranno i membri della Commissione da lui nominata - dichiara il legale - Nelle more, attendiamo che l’Azien - da rodigina, guidata dal direttore Compostella, fornisca alla famiglia
l’intera documentazione richiestagli attraverso l’attività d’indagine difensiva che questa difesa sta compiendo, non volendo ipotizzare, soprattutto dopo la manifestata disponibilità della Direzione, una richiesta di sequestro alla competente Procura della Repubblica.
Un dato, oltre l’assurdità accaduta, non può andare esente da censure e impone una seria riflessione a tutti coloro che saranno chiamati ad esprimersi, oltre che alla Collettività: come può la Direzione Generale
di un nosocomio appartenente alla regione più virtuosa in Italia in materia sanitaria, venire a conoscenza di un fatto tanto grave dopo quindici giorni dall’acca - duto?”.

Fonte: La Voce