CASO GAVAZZENI Le assicurazioni non la risarciscono e la piccola Eleonora rischia lo sfratto

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Le assicurazioni non pagano. Le ginecologhe e l’Ospedale nemmeno. E la piccola Eleonora, resa tetraplegica dagli errori in sala parto, ora rischia lo sfratto.

Era immediatamente esecutiva la sentenza del Tribunale di Rovigo che lo scorso 19 settembre, per la prima volta, ha riconosciuto il danno causato alla bambina al momento della nascita. Ma i Lloyds e Am Trust Europe Limited condannati assieme alle due ginecologhe Paola Cisotto e Cristina Di Bello e la Ulss 5 Polesana a pagare il risarcimento record da 5 milioni e 100 mila euro, non hanno ottemperato, nè intendono farlo. E per i genitori della bambina, Davide e Benedetta Gavazzeni, si apre un nuovo incubo.

Il 3 dicembre la torta con le 10 candeline che Eleonora non può spegnere sarà ancora sul tavolo della casa dove ha trascorso gli ultimi tre anni, tra un’operazione e l’altra subite nel tentativo di alleviare le sue sofferenze. Ma il proprietario dell’appartamento ha già inviato ai suoi genitori un’accorata lettera nella quale spiega che non potrà più prorogare l’affitto in assenza del pagamento necessario a pagare il mutuo dell’appartamento. L’ha ospitata a spese sue. Ma ora anche lui non ce la fa a pagare la banca e l’appartamento diventerebbe pignorabile. I soldi necessari a pagare la famiglia di Eleonora non li ha. Spiega il difensore, Mario Cicchetti: «E’ scioccante, ma non stanno pagando ciò che è dovuto. E nessuna azione esecutiva nei confronti dell’azienda può essere espletata prima di 4 mesi dalla notifica della sentenza. Il proprietario dell’appartamento è persona adorabile che ha dimostrato grande sensibilità, ma ora i due gruppi assicurativi, devono farsi carico delle sofferenze della bimba che hanno causato le stesse ginecologhe e risarcire il danno così che Eleonora possa essere assistita e curata adeguatamente». Il caso è già stato sottoposto all’Ivass, che vigila sul comportamento delle assicurazioni. Su quello delle ginecologhe che si accanirono per ore con manovre sbagliate per tentare di far nascere la bambina, che si presentava di faccia, senza parto cesareo, ha già provveduto la sentenza di condanna. Ma nessuno ha mai chiesto scusa ad Eleonora, alla sua mamma e al suo papà.

Fonte: Il Corriere della Sera