Il caso Eleonora - Rovigo

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TRENTA milioni di euro di danni. A tanto ammonta la richiesta che Davide Gavazzeni e Benedetta Carminati hanno chiesto all’Ulss di Rovigo e a due medici dell’ospedale ritenuti, dalla Procura, responsabili delle lesioni permanenti riportate dalla figlia della coppia al momento del parto.

Eleonora — questo il nome della piccola nata il 3 dicembre 2008 — è nata cerebrolesa, tetraplegica, cieca ed epilettica. Secondo i familiari e il pubblico ministero Stefano Longhi che ha indagato sul caso, furono le valutazioni cliniche e le manovre praticate dalle dottoresse Paola Cisotto (ostetrica) e Cristina Dibello (ginecologa) a causare i danni nella bimba.

IERI è stato iscritto a ruolo il processo civile per la richiesta danni che avrà la sua prima udienza il 19 giugno. Altro percorso invece è quello penale (l’accusa è di lesioni colpose gravissime) dove sono imputate le due professioniste e che partirà il 23 aprile prossimo.

Dal giorno della nascita della bambina, i coniugi Gavazzeni non hanno avuto alcun rimborso dall’assicurazione dell’ospedale e negli anni, si sono ridotti sul lastrico per pagare l’assistenza alla figlia. «La cifra chiesta non è uno scherzo — commenta l’avvocato Mario Cicchetti che assiste i coniugi Gavazzeni — e se l’azienda avesse avuto premura di liquidare le cure iniziali che avevamo chiesto forse si sarebbe risparmiata qualche milione di euro. In questo senso la sanità veneta non si dimostra diversa da quella campana o sicialiana». La somma richiesta dall’avvocato Cicchetti è frutto di un calcolo certosino che tiene conto di decine di fattori. A partire dalla tabelle sui danni biologici utilizzate in tutti i tribuali, sono state calcolate tutte le spese che i familiari dovranno sostenere con un’aspettativa di vita stimata per Eleonora in 80 anni. Più i mancati redditi perché la bambina una vita normale — e quindi un lavoro — non l’avrà mai, come i suoi genitori che per assisterla (Eleonora dipende al cento per cento da qualcuno) hanno stravolto completamente la loro vita.

QUALCHE esempio. Per l’ossigeno terapia a Ravenna, dai 18 agli 80 anni di vita, 1,2 milioni di euro. Poi altrettanti per l’idrokinesiterapia a Occhiobello, 1,6 milioni per ’ossigenoterapia e 2,3 milioni per la terapia fisica a Miami (Usa), senza calcolare il danno all’Inps per i contributi mai versati in vita (124mila euro), quello per il mancato reddito (327mila euro), la carrozzina da 27mila euro, il danno ai familiari nonni compresi e i presidi necessari.

«Nell’udienza del processo penale, ad aprile, dove si è costituito parte civile il padre Davide, chideremo subito il sequestro conservativo dei beni delle imputate».

Fonte: Il Resto del Carlino