Tetraplegica dalla nascita, citata per i danni anche l'Ulss 18

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E’iniziato ieri mattina il processo che vede imputate le due ginecologhe Dina Paola Cisotto e Cristina Dibello. I due medici dell’Ulss 18 sono state citate a giudizio diretto con l’accusa di lesioni personali colposi aggravate nell’ ambito del parto di una bimba nata tetraplegica e celebrolesa.

ROVIGO - La vicenda risale al dicembre del 2008 e coinvolge le due ginecologhe che hanno assistito Eleonora Gavazzeni, che ora ha 4 anni, nata tetraplegica, epilettica, cieca e celebrolesa. Dina Paola Cisotto e Cristina Dibello erano state citate a giudizio dal pm Stefano Longhi con l’accusa di lesioni personali colpose aggravate. Le lesioni patite dalla piccola, furono denunciate da Davide e dalla moglie Benedetta dopo la nascita, proprio alla procura della Repubblica di Rovigo, che aveva aperto un fascicolo indagando 12 medici dell’ospedale di Rovigo.

Nel 2010 la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero Stefano Longhi, sulla base di una prima perizia, richiesta verso la quale l’avvocato di Davide Gavazzeni, Mario Cicchetti del foro di Rieti, aveva fatto opposizione, accolta, nel marzo del 2011, dal giudice Carlo Negri che aveva disposto una seconda e più precisa perizia.

Intanto i tempi si sono allungati, fino al maggio dello scorso anno, quando è stata riproposta la richiesta di archiviazione per 10 dei 12 medici originariamente indagati. Le due ginecologhe, invece, per la seconda perizia, avrebbero delle responsabilità riguardo alle lesioni e andranno a giudizio il 23 aprile prossimo.

A difendere la dottoressa Dibello Riccardo Venturi del foro di Ferrara, mentre per la dottoressa Cisotto l’avvocato Ugo Chiarato del foro di Rovigo. Ieri mattina si è costituito parte civile il padre della piccola, Davide Gavazzeni, e c’è stata la richiesta al giudice da parte del suo legale, l’avvocato Cicchetti, che l’Ulss 18 fosse interessato come responsabile civile nel procedimento. Richiesta accolta.

E’ stato chiesto un risarcimento danni di 4 milioni di euro e, parallelamente, l’avvocato Cicchetti ha chiesto un accertamento tecnico in corso di causa per quantificare effettivamente il danno subito dalla bambina. Cosa che aveva chiesto pure nella causa civile intentata dalla madre Benedetta e dai nonni, la cui udienza è nel giugno prossimo.

Fonte: La Nuova Voce di Rovigo