Arianna Manzo, firmato l'atto transattivo. Arriva il risarcimento (VIDEO) - Rtc Quarta Rete
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Dopo oltre dieci anni di battaglie legali si è chiuso con un risarcimento di oltre 3 milioni di euro il caso giudiziario di Arianna Manzo, conosciuta con il triste appellativo di "bimba di legno".
È l’amore che li ha spinti ad andare avanti, fino infondo, a gridare fino ad avere giustizia. E alla fine Eugenio Manzo e Matilde Memoli, genitori di Arianna, la ‘bambina di legno’, ce l’hanno fatta:
"Un abbraccio ad Arianna Manzo, al fratello e ai suoi genitori per i quali siamo finalmente riusciti a terminare un calvario lungo 18 anni. Nulla che tolga dolore per la tragedia umana e familiare, ma di sicuro potrà cominciare una vita diversa, con un po' di serenità in più per tutti e soprattutto per Arianna, oggi 17enne, vittima poco dopo la sua nascita, di un grave episodio di malasanità". Con queste parole Vincenzo De Luca ha presenziato alla firma della transazione che liquida il risarcimento giudiziario per la ragazzina di Cava de' Tirreni.
Arianna, ribattezzata "la bambina di legno" per le gravi malformazioni riportate dopo un errore medico, è stata al centro di un'aspra battaglia giudiziaria che ha visto impegnati i familiari, assistiti dall'avvocato Mario Cicchetti. Per i genitori e il fratello di Arianna, tutti originari di Cava de' Tirreni, si chiude una lunga e dolorosa parentesi.
"E' una di quelle vicende che lasciano sconcertati, che si trascinava ormai da 18 anni. All'epoca Arianna era una bambina, oggi è una ragazza. Abbiamo voluto dare una svolta per ragioni di umanità: se avessimo atteso l'intero iter giudiziario avremmo aspettato altri 20 anni. Ecco perché - ha sottolineato De Luca - abbiamo voluto mettere la parola fine a questa storia".
Appena nata, la "bambina di legno" è diventata tetraplegica a causa di un errore di malasanità: domani la famiglia riceverà il via libera al risarcimento di oltre 3 milioni di euro. L'avvocato Cicchetti: "Per la famiglia è stato un calvario"
Nuova udienza, oggi al Tribunale di Rieti, del processo sul crollo della palazzina ex Ina-Casa in piazza Sagnotti, nella quale il 24 agosto 2016 morirono 7 persone.
Si è tenuta ieri, 16 febbraio, nel Tribunale Penale di Rieti, l'udienza del processo che vede imputato, tra gli altri, l'ex Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, per disastro e omicidio colposo per il crollo della palazzina ex Ina-Casa di piazza Augusto Sagnotti,1 ad Amatrice, sotto le cui macerie, il 24 agosto del 2016, morirono 7 persone; altre 3 rimasero gravemente ferite.